Spesso chi soffre di disfunzioni legate al pavimento pelvico non ne è consapevole: questo perché troppo frequentemente si pensa che il dolore, la contrattura o al contrario l’eccessiva lassità di certi muscoli rappresentino una normale manifestazione legata alla nostra predisposizione fisica, alla gravidanza o semplicemente al passare degli anni.
Le patologie che riguardano il pavimento pelvico possono essere caratterizzate per lo più da 2 condizioni: l’ipertono muscolare o iperattività e l’ipotono o debolezza muscolare pelvica.
L’Ipertono o iperattività pelvica è quella condizione caratterizzata da una muscolatura quasi costantemente rigida e contratta. Tipicamente è presente, ad esempio, in chi soffre di dolore pelvico in caso di vulvodinia, cistiti ricorrenti, endometriosi, lichen, dispareunia (rapporti sessuali dolorosi).
L’ipotono, al contrario, corrisponde a una perdita del tono muscolare, che se presente, può determinare la comparsa di prolassi pelvici, incontinenza urinaria di gas o fecale, sensazione di pesantezza pelvica. Tipicamente è presente, ad esempio, nel post parto e in alcune fasi della vita come la menopausa ma non solo.
Spesso queste disfunzioni vengono per molto tempo taciute da chi ne soffre per vergogna, e questo causa un inevitabile aggravamento dei sintomi che a lungo andare porta ad un sostanziale peggioramento della qualità di vita.
I sintomi a cui prestare attenzione
Tra i sintomi più frequenti che devono allertare chi ne soffre e richiedere il consulto di uno specialista riabilitatore del pavimento pelvico ci sono anche le cistiti post-coitali; le infezioni urinarie o vaginali ricorrenti, la stitichezza cronica; la sensazione di un ‘peso’ avvertito nella zona uro-genitale.
La presenza di dolore non deve mai essere considerata ‘normale’; il dolore è un sintomo soggettivo ‘per definizione’, legato a diversi fattori sociali ed esperienziali.
Il dolore pelvico può essere presente spontaneamente e costantemente; provocato da particolari azioni e condizioni, localizzato alla pelvi femminile e maschile, correlato a momenti specifici, come in caso di dispareunia e dismenorrea (dolore durante le mestruazioni), e a condizioni patologiche come l’ipertono del pavimento pelvico.
La sottovalutazione dei sintomi si traduce spesso in un ritardo diagnostico che potrebbe fa emergere solo in un secondo momento patologie che si trasformano in quadri anche piuttosto severi. Ne sono un esempio forme di incontinenza urinaria lieve considerate erroneamente normali in gravidanza o nel post parto. Anche l’eccessiva secchezza vaginale in menopausa va presa in considerazione: potrebbe essere sintomo di una sindrome genito-urinaria associata spesso a disfunzioni del pavimento pelvico. Lo stesso vale per l’incontinenza e i prolassi che si presentano nelle giovani donne sportive o in donne (e uomini) che eseguono attività lavorative usuranti, e che sollevando pesi ed eseguendo attività ad alto impatto sfiancano progressivamente la muscolatura pelvica.
Fonte Dott.ssa Martina Monzio Campagnoni
Disfunzioni pavimento pelvico: quali sono e come si curano all’Istituto di Cura Città di Pavia (grupposandonato.it)