Neoplasie l’importanza della prevenzione anche in Sclerosi Sistemica

Leggi l’interessante approfondimento a cura della Lega Italiana Sclerosi Sistemica sulle neoplasie e l’importanza della prevenzione anche in Sclerosi Sistemica 

Le neoplasie della sfera femminile, cioè i tumori che colpiscono mammelle, utero e ovaio, rappresentano una causa rilevante di morbidità e di mortalità (ovvero sono malattie frequenti, con un tasso di mortalità elevato). In particolare nel sesso femminile il tumore della mammella è la neoplasia di più frequente riscontro e quella per la quale si muore di più. Per quanto attiene ai rapporti tra Sclerosi Sistemica  e neoplasie, una recente revisione della letteratura sull’incidenza dei tumori in tale malattia ha fatto emergere che, rispetto alla popolazione generale, sono più frequenti quelli a carico del polmone come pure le neoplasie in ambito ematologico; il tumore della mammella ha invece la stessa incidenza nelle donne affette da sclerosi sistemica rispetto al resto della popolazione. Non vi sono invece dati sufficienti per stabilire se le altre neoplasie femminili (cioè quelle a carico di utero e ovaio) colpiscano con la stessa frequenza donne affette da sclerosi sistemica e donne sane. In presenza di una malattia multi sistemica come la Sclerosi Sistemica (Sclerodermia) è necessario non dimenticare l’espletamento delle indagini di screening proposte all’intera popolazione al fine di una diagnosi precoce di neoplasia o di lesione precancerosa.

Gli esami di screening per la prevenzione delle neoplasie

In Italia il Ministero della Salute suggerisce, sulla base delle indicazioni fornite dalla Commissione Oncologica Nazionale:

  • L’esecuzione della cervico-vaginale o Pap Test ogni 3 anni a tutte le donne di età compresa tra 25 e 64 anni
  • La mammografia a cadenza biennale alle donne nella fascia di età compresa tra i 50 e i 69 anni, anche se è possibile che vi sia un beneficio nell’estensione dell’offerta anche alle donne già a partire da 45 anni e proseguendo poi fino a 74 anni.

Si tratta di indicazioni di massima, talora riviste e modificate su base regionale che poi andranno calate nella realtà del singolo caso, in rapporto alla storia familiare e personale e sulla base dei riscontri ottenuti; come noto, in presenza di determinati fattori di rischio potrà essere opportuno abbreviare l’intervallo di tempo fra un controllo e l’altro, come pure in rapporto all’esito delle indagini di screening potrà emergere la necessità di eseguire esami aggiuntivi

Si ricorda inoltre che, oltre a mammografia e Pap test, da alcuni anni è stata avviata una campagna per la prevenzione dei tumori del colon-retto, che prevede per tutti i soggetti – sia maschi sia femmine – di età superiore a 50 anni e fino a 70/74 anni l’esecuzione della ricerca del sangue occulto fecale ogni due anni, unitamente all’esecuzione di rettosigmoidostomia una sola volta nella fascia d’età compresa tra i 58 e i 60 anni.

Il fondamento di tali programmi di screening si basa sulla possibilità di identificare neoplasie in fase asintomatica o lesioni precancerose e sull’evidenza che l’anticipazione diagnostica si traduce in una prognosi migliore: vale a dire che la diagnosi tempestiva in fase iniziale di malattia, comporta un miglioramento della sopravvivenza.

Neoplasie: l’importanza della prevenzione anche in Sclerosi Sistemica

Le pazienti affette da Sclerosi Sistemica (Sclerodermia) devono essere adeguatamente motivate a effettuare tali indagini di screening. In letteratura non sono raccolti dati in merito alla frequenza con cui le pazienti affette da Sclerosi Sistemica eseguono le indagini di screening per la diagnosi precoce delle neoplasie  femminili; è possibile che, dovendo sottoporsi annualmente a indagini per il monitoraggio o la diagnosi precoce di coinvolgimento polmonare e/o cardiaco, e dovendo eventualmente espletare ulteriori esami in caso di impegno del tratto gastrointestinale o del rene o in rapporto a malattie concomitanti, si dimentichino di rispondere positivamente alla cartolina di invito ad effettuare mammografia e Pap Test.

Le pazienti affette da Sclerosi Sistemica invece dovrebbero sottoporsi a tali indagini con la stessa frequenza della popolazione generale; un’eccezione può essere rappresentata da una storia positiva per utilizzo di immunosoppressori. Secondo il Collegio Americano degli Ostetrici e dei Ginecologi, Il Pap Test va eseguito con frequenza annuale, indipendentemente dall’età; in tal caso l’assunzione di immunosoppressori, cui talora si ricorre per il controllo dell’attività di malattia, potrebbe infatti rappresentare un fattore di rischio aggiuntivo.

Lo stile di vita influisce sull’insorgenza e sulla prognosi delle neoplasie

Lo stile di vita può influire moltissimo sull’insorgenza delle neoplasie e sulla loro prognosi; sono molti i fattori di rischio che possiamo modificare e su cui possiamo intervenire: evitare il fumo, limitare il consumo di alcool, grassi, carni rosse, sale, cibi elaborati e bevande zuccherine, privilegiare l’assunzione di frutta, verdura, cereali e legumi, potenziare l’attività fisica e controllare il peso sono tutti comportamenti da promuovere e perseguire nella quotidianità al fine di ridurre il rischio di tumori.

Un invito quindi a tutte le pazienti affette da Sclerosi Sistemica a espletare con regolarità le indagine di screening per i tumori della sfera femminile e ad adottare uno stile di vita sano e corretto; e un invito sia ai medici specialisti sia ai medici di famiglia a fornire adeguate informazioni e a promuovere le strategie di prevenzione motivando le pazienti in questo percorso.

Contattateci per maggiori informazioni o per parlare con la nostra associazione.

Fonte: Il Quaderno rosa della Sclerosi Sistemica – Le neoplasie femminili a cura della dott.ssa Paola Caramaschi

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