In Italia esistono purtroppo a tutt’oggi realtà reumatologiche variegate con aree critiche totalmente prive di strutture reumatologiche territoriali che creano una forbice di disparità tra i pazienti. Divario ancora più accentuato dalle diverse possibilità prescrittive dei vari centri, che ha come unico ritorno un vertiginoso aumento della mobilità passiva e della spesa sanitaria extraregionale e del singolo paziente.
Questa situazione richiede un tempestivo intervento anche in ottemperanza a quanto stabilito dal piano nazionale delle cronicità e ribadito dal PNRR che caldeggiano il potenziamento del territorio e l’attuazione di una medicina di prossimità.
Il CReI, Collegio Reumatologi Italiani, Società scientifica a livello nazionale da sempre impegnata nella tutela della salute e assistenza del malato reumatologico, propone un modello operativo diverso consapevole che una rete reumatologica organizzata secondo una logica piramidale non possa essere più attuabile perché non idonea e anacronistica.
Per sopperire a queste gravi lacune è stato pubblicato un documento a cura del CREI (Collegio Reumatologi Italiani) che si propone di individuare percorsi condivisibili per l’attuazione di una Rete Assistenziale per il paziente reumatologico che abbia l’obiettivo di
- Organizzare una rete di assistenza facilmente accessibile per il paziente reumatologico
- Sostenere il lavoro del medico di Medicina Generale
- Accorciare le distanze e ridurre i tempi di passaggio fra il Medico di Medicina Generale, la
reumatologia ambulatoriale territoriale (1°Livello), la reumatologia ospedaliera (2° Livello,
struttura complessa o semplice ospedaliera) e la reumatologia universitaria (3° Livello, per casi
clinici ad alta complessità) - Favorire un’assistenza omogenea, paritaria e di qualità.
- Ridurre i costi per il paziente e, contemporaneamente, la spesa sanitaria
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LA-RETE-ASSISTENZIALE-PER-IL-PAZIENTE-REUMATICO-Rev-271123-finale14016