Sclerosi Sistemica: uno studio analizza le caratteristiche nelle 3 macro-aree attraverso 38 centri italiani di riferimento
E’ recente la pubblicazione “Etereogenità geografica dei fenotipi clinici e sierologici della sclerosi sistemica osservata presso i centri di riferimento di terzo livello in Italia” a firma dei maggiori ricercatori italiani di Sclerosi Sistemica. Uno studio coordinato dal Prof. Clodoveo Ferri e finanziato dalla Società Italiana di Reumatologia, progetto strategico SPRING SIR ( Systemic Sclerosis Progression Investigation group of the Italian Society of Reumatology).
La ricerca è stata effettuata su 1538 pazienti appartenenti alle 3 diverse macroaree italiane: 814 al nord, 194 al centro e 445 al sud. I dati sono stati raccolti in 38 centri di riferimento di terzo livello ed evidenziano che i pazienti che vivono nel sud Italia riportano nel complesso caratteristiche cliniche più severe rispetto a quelli del centro e nord Italia.
In particolare si registra nei pazienti afferenti ai centri del sud Italia una maggiore predominanza di Sclerosi Sistemica di variante cutanea diffusa, ulcere digitali, sindrome sicca, coinvolgimento muscolare, artriti, sintomi legati a complicanze cardio polmonari, in particolare coinvolgimento polmonare interstiziale, così come una maggiore prevalenza di autoanticorpi anti-Scl70 nel sangue. Nella stessa popolazione si utilizzano più frequentemente farmaci immunosoppressori.
Le differenze che si rilevano nei sottogruppi delle macroaree italiane possono essere correlate a fattori genetici ed ambientali, in gran parte poco noti, ma anche ad una scarsa rete di informazioni sulla malattia e ad una minore presenza di centri di riferimento per la presa in carico di pazienti, soprattutto quelli con varianti cliniche più lievi.
Queste differenze sono ancor più significative se si considera che nel centro-nord Italia, in particolare nei territori della Pianura Padana, sono presenti una più alta densità di industrie ed un più elevato tasso di inquinamento. Questo è causa di esposizione prolungata a molteplici fattori ‘tossici’, fra cui le polveri di silicio, che possono favorire l’esordio della malattia in individui predisposti.
In questo contesto si rende necessario effettuare ulteriori studi a campione su popolazioni residenti in aree ben definite per valutare l’impatto dell’organizzazione sanitaria sull’incidenza e gravità della sclerosi sistemica nelle diverse aree oggetto di studio.
Un’adeguata informazione sulla malattia da parte del servizio pubblico sarebbe fondamentale al fine di arrivare ad una diagnosi precoce e per indirizzare i pazienti verso i centri di cura specializzati per le malattie rare come la Sclerosi Sistemica.
Non da ultimo l’identificazione di specifici sottogruppi clinici di pazienti in aree geografiche ben definite, può essere utile nel comprendere il ruolo svolto dai diversi fattori genetici e/o ambientali potenzialmente coinvolti in questa complessa malattia.
Fonte: Autoimmun Rev. 2022 Oct;21(10):103159.
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S156899722200129X?via%3Dihub
Ufficio Stampa Lega Italiana Sclerosi Sistemica