Le peonie, “rivali” delle rose

C’è chi sostiene che le peonie possano contendere alle rose il primato della bellezza tra i fiori in giardino, taluni poi ritengono che sono in assoluto le più appariscenti, grazie alle loro corolle a volte più grandi e profumate di quelle delle rose stesse e, in effetti, a uno sguardo superficiale possono essere scambiate per rose salvo poi accorgersi della differenza più evidente: la mancanza di spine sugli steli. I loro colori possono essere, secondo la specie, bianco, rosa, rosso e le fioriture durano generalmente un paio di mesi in primavera.

Tutte le peonie sono piante perenni che possono sopravvivere per molte decine di anni. Le specie si distinguono generalmente in erbacee e arbustive; le prime pur essendo perenni hanno un ciclo di vita stagionale: in inverno perdono la parte aerea, da tagliare alla base, che poi si rigenera in primavera. Fioriscono tra maggio e giugno e per le loro dimensioni più limitate rispetto alle arbustive possono essere coltivate in vasi comunque di grandezza adeguata; hanno steli più lunghi e si prestano meglio per ricavare fiori recisi.

Le peonie arbustive presentano ramificazioni che diventano legnose e permangono anche dopo la caduta invernale delle foglie, resistendo anche ai freddi invernali. Possono raggiungere i due metri di altezza e sono le più adatte in aiuole che presentano uno spazio adeguato. Fioriscono solitamente tra aprile e maggio.

In generale le peonie gradiscono un’esposizione in pieno sole, meglio se però è disponibile nelle ore più calde un po’ di penombra atta a evitare una diminuzione di freschezza delle corolle e bruciature delle foglie. Le innaffiature devono essere curate bene soprattutto per le piante appena messe a dimora, poi è sufficiente innaffiarle nei periodi più caldi quando la terra si presenta asciutta.

Da ricordare anche la Peonia Officinalis, dai fiori più semplici rispetto alle ornamentali, che cresce spontaneamente fino ad altitudini di oltre 1500 metri, fiorisce presto in primavera ma presenta una fioritura limitata nel tempo a una quindicina di giorni. Storicamente è da tempo riconosciuto il suo uso in erboristeria che risale ai tempi dell’antica Grecia ed è utile per il sistema respiratorio, l’apparato gastrointestinale, il sistema nervoso e molto altro come si può conoscere consultando i professionisti del settore.

Silvio della Casa

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