Aster: i tipici fiori d’autunno

Tentare di descrivere gli aster significa imbattersi in una molteplicità di specie, alcune centinaia, visivamente anche piuttosto diverse fra loro; perenni, annuali o biennali, di origine europea, asiatica o nordamericana sono differenti anche per la forma dei fiori che possono essere simili alle margherite oppure doppi o a pompon. La varietà di colori degli aster è molto ampia: bianco, rosa, rosso, viola, giallo, fucsia, azzurro, blu secondo la specie.

C’è però una caratteristica che accomuna la maggior parte degli aster, ed è quella di poter rallegrare il giardino in autunno, fino a ottobre inoltrato e in qualche caso fino a novembre, quando ormai per molte altre piante il periodo di fioritura è già terminato o sta per concludersi. Non a caso sono spesso conosciuti come “settembrini”.

La notevole resistenza alle condizioni climatiche ne permette la coltivazione anche in zone con temperature che scendono abbondantemente al di sotto dello zero. In alcune specie la parte aerea secca in inverno e a primavera le radici emettono nuovi fusti, mentre altre, sempreverdi, non perdono le foglie neppure durante i mesi più freddi. In ogni caso è bene, anche per questioni estetiche, tagliare alla base gli steli appassiti. Di massima gli aster prediligono l’esposizione al sole, ma crescono e fioriscono discretamente anche in spazi a mezz’ombra. Sono piante rustiche che non richiedono particolari attenzioni se non una leggera concimazione periodica come la maggior parte delle piante ornamentali e da fiore; è preferibile effettuare le innaffiature ogni qualvolta il terreno è perfettamente asciutto, perché l’eccessiva umidità ne favorisce le malattie fungine.

Gli aster sono tipicamente fiori da giardino, considerato il loro portamento cespuglioso e l’altezza degli steli che in alcune specie raggiunge anche i 100-120 centimetri. Esistono comunque alcune specie di dimensione più contenuta (20-40 centimetri) che possono essere coltivate in vaso. In quest’ultima situazione è opportuno che il contenitore sia piuttosto capiente, perché comunque lo sviluppo delle radici è considerevole, e a maggior ragione occorre fare attenzione a non lasciare nocivi ristagni d’acqua.

Silvio della Casa

Condividi

Facebook
X
LinkedIn
Email

Post correlati

Canale Youtube

Seguici

Iscriviti alla Newsletter

Iscrizione Newsletter