I gelsomini

Quando tra maggio e luglio si passeggia accanto a una recinzione coperta da fiori bianchi e si viene avvolti da un profumo intenso e persistente, nella maggioranza dei casi si è in presenza di una siepe di gelsomino o di rincospermo, molto somiglianti tra loro nonostante appartengano a famiglie botaniche diverse. Un osservatore un po’ esperto riesce comunque a distinguere gli elementi principali che li contraddistinguono: nel gelsomino le foglie sono di colore verde chiaro e cadono durante l’inverno mentre nel rincospermo, detto appunto “falso gelsomino”, sono più scure e non sono caduche; i fiori del gelsomino hanno petali piatti simili a una stella mentre nel rincospermo i petali sono un po’ più avvolti su se stessi richiamando la forma di una girandola. Di gelsomini ne esistono quasi duecento specie, alcune con fiori gialli, la maggior parte delle quali è di tipo rampicante, particolarmente adatta per rivestire reti di delimitazione, muri e pergolati.

Il gelsomino è una pianta robusta che cresce abbastanza rapidamente ed è sostanzialmente perenne, anche se nelle zone dove l’inverno può essere piuttosto rigido è bene pacciamare il terreno a protezione delle radici o, se coltivato in vaso, ritirarlo all’interno. Predilige una buona esposizione al sole che garantisce una copiosa fioritura e richiede di mantenere sufficientemente umido il terreno, anche se può resistere a periodi di siccità.

Oltre che per scopi ornamentali il gelsomino è coltivato anche per il suo profumo che permette di creare fragranze naturali molto apprezzate, per esempio, nella produzione di saponi, creme, profumi e oli che comportano benefici per la pelle. Le tisane e i tè a base di gelsomino sono poi riconosciuti in erboristeria particolarmente utili per le loro diverse proprietà tra cui, in particolare, quelle rilassanti e antistress.

Silvio della Casa

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