Il lockdown per i nostri amici a quattro zampe

È stato un periodo complicato quello del lockdown in cui siamo stati obbligati a stare chiusi in casa condividendo gli stessi spazi. Si è spesso parlato degli effetti benefici che un cane o un gatto in casa porta con sé, ma se per una volta ci mettessimo nei loro panni, cosa penseremmo? Ci siamo mai chiesti come hanno affrontato loro la quarantena, cosa hanno pensato nel trovarci tutti i giorni in casa quando prima eravamo sempre fuori? Saranno pronti ad affrontare un nuovo distacco quando potremo tornare ad uscire?

«I cani hanno una propria personalità e dunque ognuno di loro può dare risposte differenti riguardo alla ripresa della normalità — ha spiegato Angelo Vaira, coach della relazione col cane —. Ci sono cani che non vedevano l’ora che tutto tornasse come prima perché si sono trovati circondati da troppe persone a non avere più un proprio spazio per riposare o stare in tranquillità. Per loro, il ritorno a lavoro del padrone e il riappropriarsi degli spazi è stato un bene.  Situazione diversa può essere riscontrata da altri. «Ci sono cani, soprattutto quelli più giovani, tra i sei mesi e un paio d’anni per cui la quarantena è stata come una lunga vacanza che a un certo punto finisce. Il rischio è non riuscire più a stare da soli» ha detto Vaira.

C’è un modo per abituarli gradualmente al passaggio? «Sarebbe auspicabile procedere per gradi — ha aggiunto Vaira —. Non so chi possa farlo, ma sarebbe opportuno ogni tanto isolare il cane, farlo stare tranquillo per qualche momento. Se segue la persona costantemente ogni volta che si alza con angoscia è meglio fare un percorso con un educatore cinofilo che comprende le relazioni affettive e insegnerà al proprietario a leggere le risposte del cane ad allontanarsi gradualmente fin quando il cane sarà tranquillo. Il cane vive in modo drastico i cambiamenti sociali». La soluzione è sicuramente quella di provare a mettersi nei panni dei nostri amici a quattro zampe e cercare di comprendere quello che cercano di comunicarci.

Fonte: Corriere della sera

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