Ipomee e convolvoli

Ci sono diverse specie di piante le cui differenze sono evidenti solo per gli esperti di botanica e di conseguenza vengono spesso confuse dai non addetti ai lavori tanto da poter essere utilizzate indifferentemente per i medesimi scopi ornamentali.

È sicuramente il caso delle ipomee e dei convolvoli che nell’insieme comprendono diverse centinaia di specie e sono conosciuti comunemente come campanelle o campanule rampicanti, dalla forma dei loro fiori. Se ne vedono facilmente dalla primavera all’autunno abbarbicate a reti, ringhiere, pergole, siepi di altri vegetali rallegrate dai colori dei loro fiori che, secondo la specie, variano dal bianco alle diverse tonalità del rosa, del blu, del rosso.

Entrambe appartenenti alla famiglia delle Convolvulaceae, ipomee e convolvoli hanno in comune la caratteristica di avere fiori che restano aperti solo per alcune ore del giorno per poi richiudersi nel primo pomeriggio o poche ore più tardi. Per questo motivo sono anche noti – i convolvoli in particolare – come “belle di giorno”, in contrapposizione alla mirabilis jalapa che per motivi opposti è conosciuta anche come “bella di notte”, ma che in comune con loro ha solo la forma dei fiori, essendo appartenente ad altra famiglia e non rampicante.

La coltivazione di ipomee e convolvoli è molto semplice ed è normalmente effettuata in piena terra accanto ai manufatti che si vogliono adornare. In alcuni casi si considera anche la coltivazione in vaso, utilizzando però fioriere piuttosto ampie dovendo tener conto del forte sviluppo radicale e della crescita che diviene rigogliosa in tempi molto brevi.

Una posizione ben soleggiata e innaffiature regolari per tenere leggermente umida la terra sono le uniche esigenze di queste piante. Una differenza che può essere utile da tenere presente è data dal fatto che le ipomee non hanno buona resistenza alle basse temperature che si riscontrano normalmente dall’autunno in poi, al contrario dei convolvoli che resistono abbastanza bene anche al freddo. L’eventuale perdita delle piantine dopo la stagione estiva però non presenta in genere un problema particolare perché nella maggioranza dei casi si riseminano autonomamente durante il periodo di fioritura. Da qui può eventualmente nascere l’esigenza di tenerne sotto controllo lo sviluppo perché col passare delle stagioni potrebbero assumere un ruolo da infestante e finire con l’avvolgere anche le altre erbe del giardino. Un esempio significativo è il convolvolo selvatico a fiori bianchi, noto anche come vilucchio, che lo si può trovare ovunque in estate, avvolto persino alle recinzioni dei cantieri dove il terreno non è certo tra i più favorevoli per la crescita dei vegetali.

Silvio della Casa

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