Le skimmie, originarie della Cina e del Giappone, sono arbusti sempreverdi di dimensioni limitate e, infatti, difficilmente superano il metro e mezzo di altezza e altrettanto di larghezza. Sono quindi tra le più indicate per giardini non molto ampi e anche per la coltivazione in vasi di grandezza adeguata. Una loro caratteristica è quella di essere dioiche, che presentano cioè piante con soli fiori femminili e piante con soli fiori maschili.
La specie che si trova più comunemente nei vivai è la skimmia japonica, facile da coltivare, di crescita piuttosto lenta e con buone proprietà decorative per tutto l’anno alternando, secondo il periodo, la fioritura, la presenza di bacche colorate o il solo verde scuro lucido delle foglie. La fioritura si sviluppa solitamente tra fine inverno e metà primavera con fiori piccoli, bianchi o rosati, raccolti in una sorta di grappoli dal profumo delicato per i femminili e più intenso per i maschili. Successivamente si ha la trasformazione in frutti a bacca rossi che si mantengono fino all’inizio dell’inverno. Da notare che lo sviluppo delle bacche si ha solo sulle piante femminili e solo se i fiori sono fecondati grazie alla presenza di almeno una pianta maschile.
La skimmia japonica, come tutte le specie di skimmia, può essere coltivata in zone poco esposte ai raggi solari anche perché il sole diretto, soprattutto nei periodi più caldi, può danneggiare le foglie. Per contro le skimmie sopportano molto bene le basse temperature, fino a 10 o 15 gradi sotto lo zero; un certo riparo nei mesi invernali può essere richiesto solo in zone dove si prevedono venti molto freddi o gelate lungamente persistenti. Per mantenere in buona salute queste piante, che sono acidofile, è opportuno innaffiarle con acqua poco calcarea, per esempio demineralizzata o derivata dalla raccolta piovana. Non sono necessarie operazioni di potatura se non la rimozione delle bacche, nei primi mesi invernali, per favorire l’emissione di steli destinati alle nuove fioriture.
Come è abbastanza comune nelle piante ornamentali, anche le bacche della skimmia sono tossiche e, se ingerite, possono generare pericolosi disturbi dell’apparato digerente. Va quindi posta attenzione quando c’è la presenza di bambini.
Silvio delle Casa