La spirea

Pur essendo un arbusto a foglia caduca, che rimane quindi spoglio nella stagione invernale, la spirea è piuttosto diffusa per abbellire i giardini, sia perché pianta di poche esigenze, sia perché riesce ad adattarsi a quasi tutte le zone climatiche, dalle aree mediterranee a quelle montane, e ai diversi tipi di terreno.

Può essere utilizzata per siepi e bordure, ma il maggiore impatto decorativo si ha con la collocazione di singoli arbusti che, crescendo rapidamente, creano “nuvole” bianche, rosa o rosse, secondo la specie, in mezzo al verde delle aiuole. Forse proprio a causa della loro appariscenza che, nel linguaggio dei fiori, le spiree sono spesso considerate simbolo di frivolezza e vanità.

Si conoscono circa 80 specie di spiree che sono suddivise in due gruppi: spiree a fiori bianchi che fioriscono a primavera, generalmente tra aprile e giugno, e spiree rosa o rosse a fioritura estiva. La prime possono raggiungere un’altezza di due metri e oltre, mentre le seconde, a crescita più lenta, raggiungono al massimo 40 o 50 centimetri e possono essere coltivate anche in vaso.

Oltre a sopravvivere in un arco molto ampio di temperature, dai caldi estivi ai freddi invernali tipici della montagna, le spiree non richiedono generalmente molte innaffiature, essendo molto spesso sufficienti le precipitazioni atmosferiche. Solo in caso di periodi di siccità prolungati e per le piante coltivate in vaso è necessario mantenere controllata l’umidità del terreno.

Le potature sono utili soprattutto per mantenere le piante nella forma e nelle dimensioni desiderate, oltre che per eliminare rami secchi, troppo vecchi o danneggiati. Si effettuano al termine della fioritura per le spiree bianche e a fine inverno per le altre.

La spirea è anche utilizzata in fitoterapia, grazie alle sue proprietà note da diversi secoli. Tra i componenti chimici contenuti nella pianta si possono ricordare in particolare i derivati salicilici che, non a caso, sono tipici di diversi medicinali destinati alla cura di dolori articolari, stati febbrili, sintomi influenzali e simili.

Silvio della Casa

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