In una stagione come l’inverno, in cui gran parte della flora è in riposo vegetativo, alcune piante come il vischio, la stella di Natale, il pungitopo sono diventate simboli del periodo natalizio vuoi perché offrono un contrasto colorato al grigiore stagionale che domina spesso nei giardini, vuoi per tradizioni molto antiche sia di carattere religioso che scaramantico e di buon auspicio. È tra queste anche l’agrifoglio che viene in molti casi confuso con il pungitopo, da cui si distingue in particolare per le foglie dai bordi ondulati e spinosi con contorni gialli o bianchi presenti in alcune specie, mentre il pungitopo ha foglie di dimensioni ridotte e appuntite che sono in realtà rami trasformati e condotti alla funzione di foglia.
L’agrifoglio è un vegetale sempreverde ed è dioico perché presenta piante a soli fiori maschili, giallognoli, e piante a soli fiori femminili, bianco-rosati. La presenza di entrambe è necessaria per ottenere le bacche, solo sulle piante femminili, che iniziano a maturare in autunno passando dal colore bianco al rosso vivace e che sono cibo particolarmente gradito da diverse specie di uccelli ma assai tossiche per l’uomo.
La coltivazione dell’agrifoglio è abbastanza semplice, trattandosi di una pianta rustica; è normalmente di tipo arbustivo e di crescita piuttosto lenta che può raggiungere alcuni metri di altezza. Tollera bene il caldo estivo e le temperature rigide invernali; inoltre è resistente anche all’inquinamento tipico delle città e alle condizioni caratteristiche delle aree marittime (salsedine, vento). Vive bene in qualunque posizione, anche se la migliore collocazione è in penombra, e in quasi tutti i tipi di terreno che non siano troppo calcarei o argillosi. Solitamente non richiede potature; nel caso se ne vogliano effettuare di limitate per mantenere la forma della pianta è preferibile eseguirle a fine inverno o inizio primavera.
L’agrifoglio è probabilmente una delle piante che nel linguaggio dei fiori vanta un più alto numero di significati e simbolismi. I più comuni sono la forza e la resistenza, anche contro le malvagità; rappresenta inoltre la vita e la rinascita ed è anche per questo motivo che, ancora prima di essere uno dei simboli del Natale, nei riti pagani veniva associato al solstizio d’inverno, quando la luce del giorno riprende a durare più a lungo dopo i periodi di buio più esteso. In ogni caso regalare l’agrifoglio è considerato sempre un atto di buon augurio per l’avvento del nuovo anno.
Silvio della Casa




