Anche se con i gigli non ha nulla a che fare, appartenendo a famiglie diverse, lo spatafillo è spesso riconosciuto come “giglio della pace”, forse a causa dei fiori candidi che spiccano tra il verde brillante delle foglie. In realtà non si tratta di veri e propri fiori bensì di foglie modificate, le cosiddette brattee, che avvolgono i fiori veri raggruppati in un’infiorescenza simile a una sorta di piccola pannocchia bianco-giallognola.
Lo spatafillo è una delle piante più diffuse negli appartamenti e in genere negli interni dove si ambientano bene pur essendo originarie delle zone tropicali americane. Le condizioni ottimali per la vita di questo tipo di vegetali sono infatti: temperatura intorno ai 18-20 gradi, buona luminosità ma senza eccessiva esposizione ai raggi diretti del sole che possono provocare bruciature alle foglie, lontananza da fonti calore (stufe, caloriferi), riparo dalle correnti d’aria, una buona umidità ambientale che si può ottenere nebulizzando periodicamente le foglie con acqua. Oltre a ciò non necessita di molta terra ed è quindi ideale per la coltivazione in vaso. Tenerne in casa è anche utile perché lo spatafillo è tra le piante che sono maggiormente in grado di assorbire diverse sostanze nocive come per esempio il benzene e la formaldeide.
Al di fuori di queste condizioni occorre tenere presente che temperature al di sotto dei 13 gradi e al di sopra dei 25 possono danneggiare anche seriamente la pianta. Se in estate si desidera spostarla all’esterno occorre sistemarla dove la luce solare sia filtrata da pergolati o rami di alberi, curando di mantenere sempre la terra umida senza eccessi d’acqua.
Quasi ovunque lo spatafillo è considerato una buona idea regalo, sia perché pianta durevole, poco impegnativa e di dimensioni contenute (giungendo al massimo a un metro di altezza) sia perché annovera diversi significati positivi come sincerità, stima e rispetto.
Silvio della Casa




