Piante di montagna: le genziane

Esistono più o meno 400 specie di piante appartenenti alla famiglia delle Gentianacee, distribuite un po’ dovunque nelle zone temperate dei diversi continenti, dall’Europa all’Asia, del continenti americani fino all’Australia e alla Nuova Zelanda. In Italia, sulle Alpi e parte degli Appennini sono presenti alcune delle specie d’altitudine, quasi tutte protette, di cui la più nota è la Gentiana Acaulis, conosciuta anche come Genzianella, dal fusto corto che normalmente non supera i venti centimetri e dai caratteristici fiori a calice di colore blu intenso. Da fiori simili ma distribuiti su fusti che arrivano fino a mezzo metro di lunghezza si può riconoscere anche la Genziana Minore (Gentiana Asclepiadea); sono comunque diverse le specie di questa famiglia che presentano fiori di un azzurro più o meno intenso e che non sempre sono facilmente distinguibili da chi non è particolarmente esperto. Chi invece ha un po’ di dimestichezza con le pratiche di erboristeria e fitoterapia ha sicuramente presente la Genziana Maggiore (Gentiana Lutea) dall’aspetto piuttosto differente rispetto alle precedenti, essendo alta fino a un metro e mezzo, con fiori gialli che ai non addetti ai lavori possono farla confondere con il Veratro, pianta tossica della famiglia delle Liliaceae.

La Genziana Maggiore è stata la prima a cui sono state riconosciute, fin dal secondo secolo avanti Cristo, proprietà salutari derivanti dall’utilizzo delle sue radici, che risultano essere digestive, depurative, febbrifughe e adatte per altre necessità terapeutiche, oltre che per la preparazione di liquori.

Come per moltissimi fiori anche alle genziane è stato assegnato un preciso significato che, nello specifico, è la determinazione. Tale attribuzione nasce dalle “sfide” che queste piante devono sostenere per sopravvivere negli habitat in cui generalmente crescono: terreni rocciosi, altitudini piuttosto elevate (dai 700-800 metri fino a 1500 e oltre) e conseguenti condizioni climatiche, con temperature che scendono a livelli molto bassi e perturbazioni atmosferiche spesso di notevole entità.

Le genziane possiedono anche un buon valore ornamentale, con belle fioriture prevalentemente nei mesi estivi; ma la coltivazione in vaso e nei giardini, di per sé non molto difficile, può dare risultati negativi in condizioni ambientali troppo diverse, anche se meno gravose, rispetto a quelle selvatiche. Anzitutto occorre tenere conto che temperature al di sopra dei 25 gradi sono mal tollerate e pertanto nelle zone in cui sono previsti ampi periodi a valori superiori sarebbe necessario disporre di luoghi freschi in cui riparare le piante, senza però trascurare l’altra esigenza delle genziane di prediligere l’esposizione alla luce solare diretta o, al più, in leggera penombra. Va posta attenzione anche alle innaffiature, da effettuarsi solo quando il terreno è completamente asciutto, soprattutto nella coltivazione in vaso perché ristagni d’acqua portano facilmente alla marcescenza dei rizomi.

Condividi

Facebook
X
LinkedIn
Email

Post correlati

Canale Youtube

Seguici

Iscriviti alla Newsletter

Iscrizione Newsletter