
Ultimatum delle associazioni alla Aou: «Assistenza da riattivare subito»
SASSARI. Il Covid ha declassato un esercito di malati, li ha catapultati nelle retrovie catalogandoli come utenti di serie b. Per ogni reparto che si chiude nella sanità per dirottare medici e infermieri sul fronte caldo del virus, per potenziare Malattie infettive, aumentare gli organici delle terapie intensive e delle strutture convertite al covid, ci sono decine o centinaia di altri pazienti alla deriva. Sono ad esempio gli oncologici, con interventi chirurgici prenotati e che slitteranno per mancanza di anestesisti e infermieri nelle sale operatorie. Oppure, come denunciato dalla Nuova, i 150 utenti orfani del day hospital di Clinica Medica appena chiuso, con la palazzina riconvertita dall’oggi al domani in centro Covid. Sono tutte persone affette da malattie rare, che si sottopongono settimanalmente, oppure anche ogni giorno, a terapie da infusione assolutamente vitali. Perché si tratta prevalentemente di patologie degenerative, dalle quali non puoi guarire, ma solo gestire con cure puntuali e adeguate. Sospenderle, per molti, significa spartire le giornate con dolori insopportabili, oppure rischiare l’amputazione di mani o piedi, dal momento che il sangue non circola nelle zone periferiche del corpo, e si creano ulcere destinate alla cancrena. Per questo motivo la Lega Italiana Sclerosi Sistemica Aps ha deciso di rivolgersi direttamente alla direzione dell’Aou di Sassari, per chiedere ufficialmente la riattivazione delle cure per gli utenti di reumatologia e del Day Hospital. Nella sezione delibere pubblicate nel sito dell’Aou non c’è un atto ufficiale, o un documento firmato che disponga la chiusura di Reumatologia, o neurologia o di altri reparti sacrificati all’emergenza covid. Eppure si tratta di decisioni pesanti, che comportano conseguenze serie sul fronte dell’assistenza, per le quali è necessario un’assunzione di responsabilità formale. Diversi pazienti, infatti, se le loro condizioni dovessero aggravarsi per la mancanza di cure, sono pronti a rivolgersi in Procura per sporgere denuncia.
«Durante il lockdown in primavera, molti utenti avevano sospeso le terapie per evitare i possibili contagi. Si tratta di persone immuno depresse, molti delle quali già affette da fibrosi polmonari e altre complicanze: contrarre il virus per molti sarebbe letale. Per questo motivo la prima raccomandazione è quella di riattivare il day hospital in condizioni di assoluta sicurezza, preservando chi è affetto da malattie rare da altri eventuali contatti. Si tratta di soggetti estremamente vulnerabili, che necessitato percorsi dedicati e isolamento. In ogni modo durante i mesi di marzo e aprile la gestione delle patologie era più semplice, perché il caldo allevia i dolori. Ma in pieno inverno, per chi soffre di sclerosi sistemi interrompere le terapie significa condannarsi a una qualità di vita insostenibile. Vuol dire non riuscire a stringere un oggetto con la mano. Quindi è inammissibile che pazienti così fragili vengano considerati di serie b e letteralmente abbandonati dalla sanità. Ci auguriamo degli immediati provvedimenti da parte della direzione dell’Aou».
LUIGI SORIGA26 OTTOBRE 2020