Quando si parla di polmonite interstiziale si fa riferimento a una forma particolarmente seria di polmonite infettiva che intacca i polmoni nella parte più profonda. Con il termine interstiziale si indica lo spazio tra gli alveoli e i capillari sanguigni. Abbiamo imparato a conoscere questa particolare tipologia di polmonite acuta durante la pandemia da Covid-19. Questa patologia si caratterizza per l’infiammazione e, a volte, l’ispessimento e cicatrizzazione dell’interstizio polmonare.
La polmonite interstiziale acuta è una delle polmoniti interstiziali idiopatiche, ovvero quelle patologie che colpiscono l’interstizio polmonare e la cui causa non è chiara. Colpisce in ugual misura uomini e donne, in particolare gli over 40. Fra le polmoniti interstiziali idiopatiche ci sono:
- Polmonite da ipersensibilità, o alveolite allergica estrinseca: è una interstiziopatia che si può manifestare con fame d’aria e tosse secca in modo acuto o cronico. La causa è l’esposizione a un determinato antigene.
- Polmonite interstiziale non specifica o aspecifica: colpisce perlopiù le donne, i non fumatori e le persone che hanno meno di 50 anni.
- Polmonite interstiziale desquamativa: I sintomi sono tosse e respiro affannoso e colpisce soprattutto fumatori di sesso maschile fra i 30 e i 40 anni.
- Polmonite interstiziale linfoide o linfocitaria: negli alveoli polmonari si accumulano globuli bianchi maturi. Può colpire persone adulte (54 anni in media) di solito affette da patologie autoimmuni, ma anche bambini, soprattutto quelli con infezione da HIV.
Polmonite interstiziale e Covid
Se è in atto un’infezione da coronavirus, può sorgere un ispessimento interstiziale che impedisce agli alveoli di espandersi bene durante l’inspirazione. Può quindi formarsi tessuto cicatriziale, in sostituzione degli stessi alveoli, che causa una fibrosi interstiziale, un processo irreversibile caratterizzato dalla perdita della funzionalità polmonare e dalla possibile insorgenza della polmonite interstiziale acuta.
Le cause
La polmonite interstiziale acuta, può essere causata da:
- Azione di virus e/o batteri
- Esposizione all’amianto e alla polvere di silice
- Esposizione a polveri di talco, carbone o altre di derivazione metallica
- Esposizione a polvere di grano
- Proteine derivanti da uccelli esotici e piccioni
Va poi ricordato che la polmonite interstiziale acuta insorge più spesso nelle persone affette da malattie autoimmuni, il cui sistema immunitario è caratterizzato da una disfunzione che lo porta ad attaccare i tessuti del proprio organismo. Fra queste ci sono l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico, la sclerosi sistemica e la polimiosite.
I sintomi
Uno dei problemi che riguardano la polmonite interstiziale acuta è che i sintomi sono facilmente sottovalutabili, spesso non immediatamente evidenti e molto simili a quelli di altre patologie. Fra questi rientrano:
- Dispnea da sforzo
- Tosse secca seguita da espulsione di secrezioni
- Febbre
- Sensazione diffusa di spossatezza
- Dimagrimento
- Comparsa sulla pelle di macchie di colore bluastro
- Secchezza degli occhi o della bocca
- Mialgia e artrialgia
- Aumento della tensione della pelle nelle dita delle mani o dei piedi
- Fenomeno di Raynaud: le estremità del corpo, in genere mani o piedi ma occasionalmente anche naso e orecchie, diventano fredde, insensibili e cambiano colore. Si manifestano soprattutto pallore o cianosi e rossore
- Reflusso gastroesofageo
La diagnosi
Per diagnosticare una polmonite interstiziale, acuta o meno, di solito si procede con una Radiografia (RX) del torace e una Tomografia Computerizzata (TC) ad alta risoluzione. Possono essere eseguiti anche test di funzionalità polmonare, come la spirometria semplice o globale, ed esami di laboratorio specifici su campioni biologici del paziente con lo scopo di identificare con precisione l’agente patogeno responsabile dello stato infiammatorio. In alcuni casi si effettua anche una biopsia polmonare, che prevede il prelievo chirurgico e la successiva analisi di un piccolo campione di tessuto dai polmoni del paziente.
Le cure
Il trattamento delle polmoniti interstiziale dipende dalla gravità dei singoli casi e dal tipo di patologia. Per la forma acuta, spesso viene utilizzata una terapia corticosteroidea, ma soprattutto il supporto ventilatorio in terapia intensiva con ventilazione meccanica non invasiva o invasiva (l’intubazione). Se il paziente supera la crisi, si procede poi con la riabilitazione polmonare fatta di esercizi e comportamenti che hanno l’obiettivo di ridurre la difficoltà a respirare e aumentare la tolleranza all’attività fisica. È importante non esporsi a situazioni di rischio dopo la guarigione perché l’organismo sarà più delicato di prima.
Fonte: Sky Tg24



