Influenza 2025: consigli e prevenzione

Premesso che non ci sono più le quattro stagioni neanche per i virus, è altrettanto vero che con l’arrivo dell’inverno si registra un fisiologico aumento dei contagi dell’influenza stagionale. A ciò si aggiunge il Covid che continua a circolare pur con modalità meno gravi rispetto agli anni precedenti e il virus sinciziale respiratorio (RSV) che provoca bronchiolite nei bambini. Non a caso l’inverno è considerato un periodo particolarmente delicato che non di rado mette sotto pressione il sistema sanitario e i nostri corpi.

“Innanzitutto occorre precisare – spiegano gli esperti – che l’influenza stagionale è la più temuta tra le malattie invernali. Si tratta infatti di una patologia infettiva contagiosa che genera ogni anno delle vere e proprie epidemie, più o meno gravi a seconda dei virus influenzali implicati. Nonostante ciò, continua ad essere sottovalutata, in quanto viene spesso considerata una malattia banale. Normalmente si risolve in pochi giorni, ma quando ad esserne colpite sono le categorie più fragili come gli anziani, i bambini o le persone con malattie croniche, può sovrapporsi ad altri disturbi e causare complicanze anche gravi.

Nello specifico l’influenza è una malattia infettiva acuta che coinvolge l’apparato respiratorio (naso, gola e polmoni) il cui contagio segue un andamento tipicamente stagionale: in Italia, il picco si registra indicativamente da dicembre a febbraio, complici i ribassi stagionali e gli sbalzi di temperatura.

Le complicanze

L’influenza comporta un’ampia gamma di quadri sintomatologici, che vanno dall’assenza di manifestazioni fino ai decorsi clinici gravi come polmonite, encefalite. Tra i sintomi più comuni si riscontra febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e articolari, mal di testa e malessere generale.

La maggior parte delle persone guarisce entro una settimana e nei soggetti sani raramente dà luogo a complicazioni. Tuttavia possono insorgere complicazioni serie nei soggetti considerati a rischio come bambini, anziani, persone affette da patologie croniche, donne in gravidanza, obesi gravi, personale sanitario e soggetti con difese immunitarie debilitate. Complicanze che possono derivare da altre infezioni batteriche o virali che si verificano dopo che l’influenza ha abbassato le difese dell’organismo. Malattie respiratorie e cardiovascolari preesistenti possono inoltre essere aggravate dall’influenza e le diverse combinazioni possono diventare non di rado pericolose.

Come si contrae?

L’influenza si trasmette facilmente per via aerea. I virus si diffondono attraverso goccioline di saliva (droplets) e di muco emesse con starnuti, colpi di tosse o parlando a distanza ravvicinata. Quando tali virus raggiungono le mucose delle vie respiratorie, provocano l’infezione. Sono virus in grado di sopravvivere anche al di fuori del corpo, non a caso la trasmissione può avvenire pure da mani, oggetti e superfici (fazzoletti, maniglie, interruttori della luce e rubinetti) contaminati dalle secrezioni respiratorie. Ciò spiega perchè l’influenza si diffonde più facilmente tra familiari, compagni di scuola o colleghi e nei luoghi chiusi e affollati come i mezzi pubblici.

La prevenzione

Il Ministero della Salute riconosce nella vaccinazione la forma più efficace di prevenzione dell’influenza stagionale e, come ogni anno, ricorda che la copertura vaccinale ottimale per prevenire il diffondersi dell’epidemia e le relative complicanze è pari al 95% per tutti i gruppi a rischio. Tuttavia nella scorsa stagione si è raggiunto ad esempio solo il 57% di copertura nella fascia di popolazione dai 65 anni e del 7% nella fascia dai 6 ai 23 mesi.

Oltre ai vaccini antinfluenzali e anti-Covid, il professor Fabrizio Pregliasco sottolinea l’importanza di misure preventive come ventilare gli ambienti, lavarsi le mani frequentemente e utilizzare la mascherina. Queste pratiche non solo contrastano influenza e Covid-19 ma aiutano anche a ridurre il rischio di altre infezioni.

Fonte: Redazione Club Salute

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