Proteinuria, curare gli stili di vita aiuta a proteggere i reni e la loro funzione
Anche in corso di sclerosi sistemica, così come in concomitanza ad altre patologie, l’ esame delle urine potrebbe svelare una proteinuria, in questo caso è bene rivolgersi al medico per sapere se è necessario sottoporsi a ulteriori accertamenti per identificarne la causa e cominciare un’eventuale terapia.
Con il termine proteinuria si indica la presenza di quantità anomale di proteine nelle urine. Si manifesta quando i reni non riescono a filtrare correttamente le proteine, permettendone il passaggio nelle urine. La presenza di queste molecole può anche aumentare temporaneamente dopo l’attività fisica, in seguito a stress emotivo o all’assunzione di alcuni farmaci, durante la gravidanza o quando si è malati, ad esempio in caso di febbre. Altre volte la proteinuria può però essere il sintomo di problemi renali o di altre malattie.
La proteinuria persistente (confermata su 2-3 esami delle urine consecutivi) indica un’alterazione a carico dei reni che può essere espressione di una malattia renale ed evolvere verso un danno progressivo. Per questo necessita di essere attentamente valutata nei soggetti che non sanno di avere una malattia renale (in questo caso può essere un segno precoce), nei soggetti che sanno di avere una malattia renale con o senza insufficienza renale (in questo caso può predire l’evoluzione verso stadi più avanzati) ed in coloro che soffrono di altre patologie ( in questo caso può evidenziare un interessamento renale).
Una corretta alimentazione può sicuramente aiutare a combattere la proteinuria, per questo motivo è consigliabile in queste casi seguire una dieta ipoproteica, ovvero con un apporto limitato di proteine, soprattutto quelle di origine animale. Ridurre l’assunzione di sodio e, in alcuni casi, anche di potassio e fosforo, può essere utile, sempre sotto controllo medico. È importante concentrarsi su una dieta ricca di frutta e verdura, cereali integrali, e grassi insaturi, come l’olio d’oliva, evitando cibi ad alto contenuto di grassi saturi e zuccheri aggiunti.
Cosa evitare:
- Alimenti ricchi di proteine: Carne, pesce, uova, latticini, legumi (in quantità eccessiva).
- Alimenti ricchi di sodio: Sale, salumi, formaggi stagionati, cibi confezionati.
- Alimenti ricchi di fosforo e potassio: Legumi secchi, frutta secca, cioccolato, lievito di birra, frattaglie, alcuni tipi di pesce (soprattutto azzurro).
- Alcolici: Possono sovraccaricare i reni.
Cosa preferire:
- Frutta e verdura: Ricche di vitamine, minerali e fibre, utili per la salute renale.
- Cereali integrali: Alternativa a quelli raffinati, ma attenzione al contenuto di fosforo e potassio.
- Grassi insaturi: Olio d’oliva, pesce (fonte di omega-3).
- Acqua: Fondamentale per l’eliminazione delle scorie e per la prevenzione dei calcoli renali.
- Alimenti aproteici: Pasta, pane, biscotti appositamente formulati per diete ipoproteiche, da utilizzare in sostituzione di quelli tradizionali.
Consigli aggiuntivi:
- Ridurre il consumo di sale:
Anche se l’alimentazione iposodica non è sempre necessaria, è comunque consigliabile limitare l’uso del sale e preferire alternative come erbe aromatiche e spezie.
Seguire una dieta ipoproteica per la proteinuria è una strategia efficace per rallentare la progressione della malattia renale e migliorare la qualità della vita, ma deve essere sempre seguita sotto controllo medico.




