Cure palliative queste sconosciute

È la Sardegna la regione in cui il diritto a non soffrire viene maggiormente negato

Ne facciamo il punto in occasione della XXIV Giornata Nazionale del Sollievo del 25 maggio promossa dal Ministero della Salute e dalla Fondazione Gigi Ghirotti, la cui edizione 2025 si celebra a cento anni dalla nascita di Umberto Veronesi che la costituì per «promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo giovarsi di cure destinate alla guarigione».

La Società Italiana Cure Palliative (Sicp) e la Federazione Cure Palliative (Fcp) rendono noto che a beneficiare delle Cure Palliative sono ancora solo il 33% dei malati che ne avrebbero bisogno. Questo dato rende difficile prevedere di raggiungere l’obiettivo fissato dalla Legge 197/2022 di arrivare al 90% di copertura delle cure palliative entro il 2028 sul territorio nazionale, impegnando Regioni e Province autonome a un progressivo potenziamento dei servizi.

Tra forti disparità regionali e territoriali e una copertura complessiva che non supera il 33% di chi ne avrebbe bisogno, il diritto alla cura e al sollievo in presenza di malattie croniche e inguaribili non è ancora garantito. È questo il messaggio della Società Italiana Cure Palliative (Sicp) e la Federazione Cure Palliative (Fcp).

In Italia l’accesso alle cure palliative e l’assistenza alle persone affette da patologie croniche e inguaribili, pur con un trend in crescita, è ancora ben al di sotto dei livelli di sufficienza, attestandosi al 33% come media nazionale. Ma con forti ed evidenti disparità territoriali e differenze regionali: secondo i dati ufficiali del Ministero,  in Trentino la copertura ha superato il 70%, in Veneto il 55%, in Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna è sopra il 40%, Lazio e Umbria tra 39 e 36%. Puglia al 33%, FVG al 31%, Sicilia al 23%. Di contro, in Sardegna non raggiunge il 5% (4,3%), in Calabria appena il 6,4%, in Campania e nelle Marche circa l’8,5%.

Alcune Regioni hanno sviluppato servizi avanzati, mentre altre faticano a garantire l’accesso alle cure palliative, sia domiciliari sia residenziali. Questa disparità compromette l’equità del sistema sanitario nazionale, lascia molti pazienti senza il supporto necessario e rappresenta uno dei principali ostacoli alla garanzia di un’assistenza che non è un atto estremo, ma un diritto di continuità e appropriatezza terapeutica.

È fondamentale che le politiche sanitarie regionali si concentrino sul potenziamento delle strutture e dei servizi di cure palliative, soprattutto nelle aree con minore offerta, per garantire un accesso equo e uniforme a tutti i cittadini.

Fonte : VITA – Tania Piccione https://www.vita.it/cure-palliative-ancora-solo-per-uno-su-tre/

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