Reflusso? Un disturbo diffuso

Cibi solidi mangiati rapidamente, piatti elaborati, pochi liquidi, alcuni farmaci possono generare il disturbo che affligge una gran parte della popolazione adulta.

È un disturbo comune anche nelle persone affette da sclerosi sistemica, il reflusso gastroesofageo causa dolore ed è spesso fonte di disagio. Ma da cosa é causato? È principalmente un disturbo funzionale causato dal passaggio di acido cloridrico gastrico dallo stomaco all’esofago. L’azione principale per attenuare il fastidio sembrerebbe quella di ridurre il tempo di permanenza del cibo nella cavità gastrica secondo Il Prof Pier Luigi Rossi medico Specialista in Scienza della Alimentazione, in Igiene e Medicina Preventiva.

“Lo stomaco è un organo porzionatore, cioè riduce tutti gli alimenti in un liquido chiamato “chimo”. Ogni alimento ha il suo tempo di trasformazione gastrica. Più è lungo il tempo di permanenza del cibo nello stomaco e più è alto il rischio di un passaggio di volumi di acido cloridrico dallo stomaco nell’esofago” scrive il professore.

Il reflusso gastroesofageo consiste nella risalita del contenuto gastrico dallo stomaco all’esofago. Questo avviene fisiologicamente soprattutto dopo mangiato, ma se accade molto frequentemente e per lungo tempo, si può parlare di una condizione patologica ovvero la malattia da reflusso gastroesofageo. (Gastroesophageal reflux disease -GERD).

Oltre al cibo, infatti, a risalire nell’esofago sono anche i succhi gastrici molto acidi. Questi, andando a contatto con la mucosa dell’esofago, la irritano dando luogo ai classici sintomi del reflusso (sensazione di acidità, dolore, raucedine e tosse, singhiozzo, nausea, difficoltà a deglutire e digerire, nodo alla gola)

Lo stomaco compie 3 contrazioni al minuto per trasformare gli alimenti in un “omogeneizzato” chiamato “chimo”. Noi non percepiamo queste contrazioni perché lo stomaco e tutto l’intestino sono sotto il controllo del sistema nervoso autonomo, svincolato cioè dalla nostra volontà. Durante questo elevato numero di contrazioni si può verificare il passaggio di acido cloridrico dallo stomaco verso l’esofago, generando il reflusso gastroesofageo.

In presenza di questo disturbo occorre cambiare metodo di alimentazione per ridurre la permanenza del cibo nello stomaco evitando così al massimo le contrazioni gastriche. Altri accorgimenti importanti sono evitare la voracità, ridurre il cibo in piccole porzioni, aumentare cibo liquido, limitare il cibo solido ed aiutarsi con una bevanda calda durante i pasti, limitare il sale da cucina e in generale alimenti salati.

Tra i cibi a lenta digestione segnaliamo carne di maiale, funghi, formaggi a pasta dura, vitello, manzo, cavolo rosso e bianco, anguilla, ostriche, crostacei, cipolle, aglio, salsiccia di maiale, prosciutto, burro, pane nero, pane bianco, fegato, coratella, agnello, montone, carne tritata, manzo, oca (senza pelle), tacchino (senza pelle), tutte le noci, mandorle, semi di soia, semi di girasole, fiocchi di latte, latte, yogurt,

Tra quelli di digestione a media durata (circa 90 minuti) elenchiamo formaggio magro, pollo (senza pelle), cervo, selvaggina, banana, avocado, asparagi, porri, lenticchie, piselli, fagioli, avena, orzo, cereali, salmone, tonno, sedano, cavolini di Bruxelles, trota, aringa

Ed infine quelli per i quali la digestione avviene entro un’ora: patate, patate dolci, riso integrale, carote, barbabietole, foglie, broccoli, cavolfiori, uova, mais, spinaci, cavoli, merluzzo, brodo vegetale, frullato di verdure, peperone rosso, verde, pomodoro, cetriolo, mele, pere, melata, limone, arancia, uva, pompelmo, kiwi, fragole, pesche, nettarine, frullato di frutta, anguria, succo di frutta, acqua.

Tratto da: L’INTESTINO, il sesto senso del nostro corpo, Prof. Pier Luigi Rossi

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