Scongiurata l’idea che la sclerodermia fosse la “malattia della pelle dura” diversi sono gli studi che hanno approfondito il coinvolgimento sistemico di questa patologia rara.
Nello studio del 2013 “Coinvolgimento neurologico in Sclerosi Sistemica” si è voluto analizzare i sintomi neurologici correlati a Sclerosi sistemica e sclerodermia localizzata, utilizzando l’angiografia e la risonanza magnetica per osservare i cambiamenti nel cervello, escludendo dal test i soggetti con altre malattie del tessuto connettivo.
I risultati hanno evidenziato che i pazienti con sclerodermia localizzata presentavano come sintomi neurologici maggiori le convulsioni (41,58% dei partecipanti) e la cefalea (19% dei partecipanti).
Nei soggetti con sclerosi sistemica si sono osservati come sintomi neurologici, cefalea (23,73%), deterioramento cognitivo (8,47%) e convulsioni (13,56%). Entrambi i gruppi analizzati presentavano anche depressione e ansia.
Al contrario di quello che si pensava in passato, la sclerodermia è una patologia nella quale il sistema nervoso è molto coinvolto, ciò è dovuto ad un peggioramento della circolazione sanguigna nel cervello che determina problemi neuropsichiatrici e un costante deterioramento psichico, che può impoverire la qualità della vita del paziente. Dagli studi condotti si é accertato che la sclerosi sistemica può agire sia sul sistema nervoso centrale sia su quello periferico.
Le persone affette da sclerosi sistemica hanno bisogno di un’attenta rivalutazione periodica, potrebbero soffrire di ansia, depressione e stati confusionali. Non é raro che il paziente sclerodermico possa soffrire di epilessia, disturbi del movimento, deficit neurologici focali, cambiamenti comportamentali.
Tuttavia le moderne terapie farmacologiche combinate migliorano notevolmente i sintomi e mostrano una drastica diminuzione dei danni al sistema nervoso centrale.